Apollonio di Tiana, citando testualmente dall’Enciclopedia Treccani, si configura come “enigmatica figura di mago e filosofo neo-pitagorico, espressione tipica del sincretismo religioso dell’età imperiale, della quale tutto è discusso, a cominciare dall’esistenza”. Elia è il noto profeta biblico, ed è personaggio la cui effettiva esistenza storica in sé per sé è più accreditata, mentre una tradizione, forse metaforica di qualcosa, forse testimonianza di poteri sovrannaturali effettivi, lo vuole essere stato protettore dai fulmini e dai temporali, catalizzandoli su di sé. ESISTE POI UNA LEGGENDA IN PIU’ SU ENTRAMBI, SECONDO ALCUNI (ad esempio, la teosofa Helena Petrovna Blavatsky) VERITA’ STORICA, CHE VUOLE CHE ENTRAMBI SI COPRISSERO IL CAPO CON UNO SCIALLE DI LANA – per proteggersi, essendo la lana cattiva conduttrice di elettricità, il primo, dall’elettricità prodotta e catalizzata dai suoi poteri psichici e, il secondo, dall’elettromagnetismo ambientale naturale appunto dei fulmini e dei temporali da lui catalizzati a protezione degli altri.
FLASH FORWARD AI GIORNI NOSTRI.
Senza mettere di mezzo elementi sovrannaturali o mistici laddove non ve ne è bisogno E’ UN DATO DI FATTO CHE L’ELETTRICITA’ E L’ELETTROMAGNIETISMO AMBIENTALI SIANO AUMENTATI ESPONENZIALMENTE NEGLI ANNI. CIRCA DIECI ANNI FA I VALORI DI EMISSIONE PERMESSI DALLA LEGGE SONO STATI ALZATI IN ITALIA, non ricordo se superando la media concessa in altre parti della C.E., o se su “incoraggiamento” della C.E. stessa. In ambo i casi, nutro i miei dubbi sul fatto che il maggior margine di elasticità in tal senso sia stato ammesso per una veramente accertata sicurezza della popolazione. Anche perché tra le malattie rare di cui prima non si sentiva neanche parlare (e che forse non esistevano ancora), esiste una sindrome di ipersensibilità alle fonti di elettricità e di elettromagnetismo – una di quelle patologie per lo più ignorate dalle autorità. Quando coloro che ne soffrono hanno tentato di ricevere attenzione dal / dai governi in carica, sono stati ignorati o minimizzati, proprio come i loro sit in /cortei/ dibattiti – e proprio come altri pazienti sofferenti malattie rare, tipo gli inoculati che hanno riportato effetti collaterali . . .
COSA C’ENTRA IL DISCORSO SULLA LANA? MI SPIEGO SUBITO.
I cappelli di lana invernali aderenti / elastici mi hanno sempre dato noia, un fastidio psicologico e fisico, se indossati oltre lo stretto indispensabile. Nel corso dell’appena terminato inverno invece, durante il quale l’elettromagnetismo ambientale ha spesso avuto come conduttori aggiuntivi gli elementi chimici presenti nelle irrorazioni aeree di geo-ingegneria (chemtrails), mi sentivo meglio se lo indossavo il più a lungo possibile, il cappello. Mi sono sentito meglio anche a tenerlo per ore in casa, e scrivendo queste righe, col senno di poi, mi viene in mente che i punti di casa in cui più mi faceva sentire protetto (pensavo ad un livello prettamente psicologico) erano quelli perpendicolari alle antenne sul tetto del palazzo o quasi.
Forse è una coincidenza, forse il bisogno del cappello è stato davvero meramente psicologico, nonché imputabile al freddo ambientale dell’ambiente montano dove vivo. O forse no. Forse mi è successo come al mago ed al profeta di cui sopra. FOSSE STATO UN BISOGNO DI PROTEZIONE DALL’ELETTRCITA’ AMBIENTALE NON E’ STATO PREMEDITATO, TIPO IL CLICHE’ DEL “COMPLOTTISTA COL CAPPELLO DI CARTA STAGNOLA”. Casomai, più una coperta di Linus emotiva, a livello semi – conscio. Che però – ne sono certo – mi faceva sentire meno elettrico.
Paolo Assurdo Paoletti